Parrocchia San Pietro apostolo in San Pietro all'Olmo
Parrocchia Santi Giacomo e Filippo in Cornaredo
Articolo del Parroco

Habemus Papam
(dal Parroco)
- maggio 2025 -


 card. Prevost è Papa Leone (inCammino n.19)
 Omelia del Papa ad inizio ponfificato (18 maggio)
Giovedi 8 maggio: 150mila in piazza S.Pietro a Roma e milioni collegati attraverso i mezzi di comunicazione in tutto il mondo.
“Che diavolo hanno costoro? Che c’è d’allegro in questo maledetto paese? Dove va tutta quella canaglia?” Si chiede l’Innominato nel sentire le campane suonare e la gente che s’anima, tutta dalla stessa parte … tutti con il vestito della festa e con un’alacrità straordinaria. Era arrivato in paese il Cardinal Federigo in visita pastorale.
Cosa ha spinto così tanta gente a correre in San Pietro oppure a stare incollati alla TV in attesa dell’Habemus Papam e sentire chi fosse stato eletto al soglio Pontificio?
Curiosità, desiderio di presenza, poter dire “io c’ero”, emozione collettiva, espressione della propria appartenenza alla Chiesa … : le risposte sono certamente varie. Sta di fatto erano lì in piazza o collegati via social.
Reazione dell’Innominato “Per un uomo? Tutti premurosi, tutti allegri per vedere un uomo. E penso ognuno di costoro avrà il suo diavolo che lo tormenti. Ma nessuno, nessuno n’avrà uno come il mio ….“.
Che uomo: si, il Papa è un uomo e lo abbiamo visto emozionato, con le lacrime agli occhi che stentava a trattenere e subito qualche maligno l’ha scambiato per un tic nervoso.
Un uomo che ha il compito di testimoniare l’Uomo per eccellenza, perfettamente realizzato perché Figlio di Dio, il Cristo risorto.
Pace a voi” sono state le prime parole del nuovo Papa: il saluto di Gesù risorto agli apostoli.
Un uomo peccatore: anche il Papa si riconcilia, chiede perdono dei propri peccati in ginocchio davanti a un confessore. Non mancheranno coloro che gli attribuiranno peccati che lui magari non conosce. In primis, perché di maggiore impatto sulla gente oggi, quello di aver coperto qualche sacerdote quando era Superiore del suo ordine religioso. Il tutto al fine di screditarlo agli occhi di noi cristiani credenti.
Decisione dell’Innominato: “Ma costoro non vanno tutto per l’elemosina. Ebbene, qualche segno nell’aria, qualche parola … Oh se le avesse per me le parole che possono consolare! Se …! Perché non vado anch’io? Perché no?”.
‘Mi dica una buona parola’: quante volte l’abbiamo desiderata e cercata ma non sempre trovata. Però… Quando ci è stata detta, magari inconsapevolmente, ci ha aperto il cuire e riempito l’animo. ‘ Ha parlato per me. Sembrava che lo dicesse proprio a me’.
Il Papa è l’uomo della buona parola, della buona notizia, ‘ il Vangelo’, una parola libera dai condizionamenti delle varie lobbies e dalla ricerca del consenso, una parola al di sopra delle parti e valida per tutti, una parola carica di speranza e capace di dare contenuto ai vari ‘non senso’ della nostra vita.
Dove trova la gente, il popolo in carne e ossa, questa parola? All’O.N.U.? A Bruxelles? In Tibet? …. ? detto con tutto rispetto.
Conclusione: scelta dell’Innominato. “Anderò, anderò; e gli voglio parlare: a quattr'occhi gli voglio parlare. Cosa gli dirò? Ebbene, quello che, quello che … Sentirò cosa sa dir lui, quest’uomo”.
Nella mia vita non ho mai stretto la mano a un Papa e tantomeno parlato con uno di loro ma ho sempre letto i loro interventi e ringraziato Dio per averli ‘scelti’ come papi.

 
da ''InCammino Insieme'' n. 20 del 18 maggio 2025
 
 
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maggio 2025
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