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Il cardinale Robert Francis Prevost
è Papa Leone XIV (dal Parroco)
- maggio 2025 -
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![]() I confronti con il suo predecessore sono inevitabili e fomentati da coloro che vogliono, senza dirlo, sminuire l’uno o l’altro. Da credenti dobbiamo avere un altro sguardo: il Papa è il vescovo di Roma, primate della Chiesa italiana e capo della Chiesa universale; è colui che presiede alla carità e che ha il compito di confermare nella fede tutti i credenti in Gesù secondo la professione di fede cattolico-romana. È stato preceduto da papi santi e altri mediocri se non addirittura non all’altezza del loro compito: lasciamo agli storici di esprimere una valutazione inquadrandola nel contesto in cui hanno operato. Sta di fatto che, da sempre, il papa di Roma è garanzia di libertà e di unità.
Di libertà: chi si è staccato dalla Chiesa di Roma, per ragioni varie e anche valide, si è generalmente trovato ‘succube’ del potere statale. Questo ancora oggi accade per la Chiesa ortodossa, capo della Chiesa anglicana è il re e anche Lutero venne strumentalizzato dai principi del suo tempo. Cosa è mancato in questi ultimi mesi? La voce del Papa che richiamasse tutti in modo autorevole alla pace, alla concordia universale e al rispetto del creato. Quale voce autorevole, senza potere politico e militare, vi è oggi nel mondo? Da dove è arrivata tanta attenzione al conclave appena conclusosi? Cosa mai vista prima d’ora. Nel mondo vi sono altri leader religiosi a cui in Occidente si concede volentieri la parola ma …. onestamente, hanno lo stesso ‘peso’ della parola del Papa, pur intervenendo solo dalla finestra del palazzo apostolico? Se ne accorse anni fa, con stupore, persino Stalin.
Unità: nella Chiesa di Roma si parla, si discute, ci si confronta… e si rilasciano interviste. Forse ciò che manca non è la libertà di parola bensì la discrezione e il silenzio in nome della carità e del bene comune.
Durante una discussione teologica nei primi secoli di storia della Chiesa, uno scrittore intervenne dicendo:” Pietro ha parlato”. Riconobbe in tal modo il primato del Vescovo di Roma e mise fine alla controversia. Al Papa compete il ‘ministero della sintesi’ (cosa non facile) ossia tirare le somme, dopo aver ascoltato tutti, e di offrire delle indicazioni per la pastorale e la dottrina. Si può dissentire, certo, ma ci sono modi e modi per esprimere il proprio dissenso, vale anche tra marito e moglie. Il Papa si è espresso … e io mi attengo alle sue decisioni, pur nel mio intimo non essendo totalmente d’accordo con lui. Sulla lunga distanza vale di più costruire e far crescere una comunità, il mio dissenso pubblico e il mio silenzio libero e obbediente? Si veda la vicenda dei vari ‘contestatori’ degli anni 70/80, a conferma.
In conclusione: innanzitutto ringraziamo Dio per averci dato il Cardinale Prevost come papa, preghiamo per lui affinché il Signore lo sostenga in questo compito e chiediamogli di testimoniarci l’amore misericordioso che Gesù riversò sempre su Pietro, suo predecessore.
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da ''InCammino Insieme'' n. 19 dell'11 maggio 2025
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maggio 2025 pg. 41937 - gr.24000 |
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