Tempo di regali e molti si lasciano prendere dalla frenesia preoccupati di non fare in tempo. Premesso che in sé è una buona consuetudine ma permettete alcune considerazioni.

Natale. Dio ha regalato se stesso e non qualcosa. Si è fatto lui stesso regalo. Il primo regalo sono io stesso; la mia presenza deve essere un dono per gli altri. ‘Grazie di esistere, di esserci’ devono, almeno, pensare gli altri di me. I regali sono compito di Babbo Natale, Dio invece si è fatto dono.

‘Ti faccio un regalo’ ossia riconosco l’importanza della tua presenza per me e accanto a me; ‘Se tu non ci fossi, io ci perderei’. Il mio è un gesto di gratitudine e di riconoscenza. Non ha altra ragione né fine. Non sostituisce il tempo e/o l’affetto che ti ho fatto mancare durante l’anno e nemmeno è il tentativo di ‘legarti’ a me. Un autore francese del ‘600 scrisse: ‘Si deve dare a piene mani senza creare obblighi: il modo di donare vale molto di più del dono’.

‘A caval donato non si guarda in bocca’ dice il proverbio. Si, ma se ho i denti cariati significa che è vecchio: così mi ha insegnato mio nonno. Un regalo merita sempre un ringraziamento ma deve essere pensato e scelto ‘a misura’ del ricevente ossia rispettoso, adeguato, utile e costruttivo-formativo. Ciò è da tener presente soprattutto nella scelta del regalo per i figli e nipoti, anche maggiorenni. Nel mio caso: se mi dovessero regalare una macchina di grossa cilindrata, certamente ringrazierei ma non andrei mai in giro. La venderei e …. Quanti regali superflui e inutili ricevono i più giovani a Natale, limitiamoci sia nel numero che nel costo. E se si realizza il detto: ‘ciò che è regalato viene disprezzato’ allora meglio astenersi dal regalo. Un invito a pranzo o una pizza offerta è preferibile. Generalmente non sono uso a fare regali a Natale; li faccio durante il corso dell’anno quando mi capita l’occasione, in segno di riconoscenza oppure alle persone che casualmente incontro. Tantomeno mi pongo il problema di riceverne perché credo di avere già fin troppo ma ringrazio di cuore quando li ricevo e mi riservo di deciderne la finalità.