Il titolo è una citazione del libro dell’Apocalisse: il Signore rivolge questa dichiarazione d’amore a una comunità ‘insignificante’ ossia priva di importanza e risorse. Resa nota il 9 ottobre ma firmata il 4, festa di San Francesco.

Già dalle prime parole – ‘ l’amore a coloro che sono poveri è la garanzia evangelica di una Chiesa al cuore di Dio’ - il Papa attuale si pone in continuità con papa Francesco che nel 2024 pubblica l’enciclica Dilexit nos. Lo scopo: il Papa spiega che per i credenti ‘i poveri non sono un problema sociale ma … ma questione familiare’. Essi sono ‘dei nostri’ perché Dio ‘nei poveri ha ancora qualcosa da dirci’. Cosa?

1. la condizione di povertà non è un destino ma frutto di politiche ingiuste, di un sistema di diseguaglianze. Nota il Papa; ‘è aumentata la ricchezza senza equità …. è così che nascono nuove povertà’.

2. è necessario un cambio di mentalità perché ‘persiste una cultura che scarta gli altri senza neanche accorgersene e tollera con indifferenza che milioni di persone muoiano di fame o sopravvivano in condizioni indegne dell’essere umano’. Dopo aver citato i brani della Bibbia che raccontano la predilezione di Dio per i poveri ed aver esaminato i testimoni di santità che lungo la storia hanno assistito i poveri, il Papa rilegge la dottrina sociale della chiesa. Sono evidenziati quattro temi:

il nesso tra il credere e l’azione sociale, tra la fede e la testimonianza delle opere, così come il legame tra culto e carità

il ruolo delle donne

la necessità di una politica con i e dei ‘poveri’ non solo verso di loro

il valore dell’elemosina ‘che oggi non gode di buona fama. Essa non scarica dalle proprie responsabilità le autorità competenti né elimina l’impegno organizzativo delle istituzioni e nemmeno sostituisce la legittima lotta per la giustizia. Essa invita a fermarsi e a guardare in faccia la persona povera, … a condividere con lei qualcosa di proprio. … infonde pietas in una vita sociale in cui tutti si preoccupano del proprio interesse personale.. E sempre sarà meglio fare qualcosa che non fare niente’

Personalmente, io pure tento di non dare soldi in mano a chi bussa alla porta della parrocchia; preferisco pagare la benzina, dare degli alimenti, comprare direttamente le medicine, … oppure invitare a pranzo. Certamente non risolvo in tal modo il loro problema esistenziale ma, da parte mia non giro la faccia altrove, e loro comprendono di essere circondati non solo dall’indifferenza, ma incontrano un volto amico e una mano tesa.

La Caritas internazionale è sorta anche allo scopo di educare la comunità a vivere la fede nella carità.