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Oratorio feriale 2025
(dal Parroco)
- giugno 2025 -
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È iniziato lunedì scorso; qualche ulteriore spunto di riflessione ai molti offerti lo scorso anno.
È un momento educativo-formativo.
Per molti genitori è una buona occasione per ‘parcheggiare’ i propri figli e stare sicuri che sono
accuditi. Per noi non può essere solo un momento socializzante e un ‘passatempo’ in
compagnia. Fosse così, dubito che varrebbe la pena impegnarsi, da mattina a sera, per sei
settimane consecutive nei mesi di giugno-luglio, gratuitamente e facendo finta spesso di non
sentire e non vedere. È invece un’occasione educativa pur limitata nel tempo e dunque senza
la pretesa di cambiare lo stile di vita e il modo di pensare dei ragazzi.
Educazione alla giustizia: anche nel gioco vi sono delle regole che vanno rispettate e vince non
il mio amico o squadra preferita ma chi ha realizzato il maggior punteggio.
Educazione a stare a tavola … per dialogare con gli altri, nel rispetto di chi ha preparato il cibo
e di chi non ce l’ha. Dunque si consuma ciò che si è preso e si butta via il minimo.
Educazione al rispetto dell’ambiente in cui si vive. Il mondo, che in tal caso è l’oratorio, non ci
appartiene ma ci accoglie; mi sento a casa mia ma non è mia proprietà e dunque è mio compito
conservarlo al meglio. La carta va nei cestini, i giochi si rispettano, sui tavoli non ci si siede ..
Educazione al rispetto dei tempi, dei luoghi e delle persone, adulti o piccoli che siano. C’è un
tempo per giocare insieme e un tempo per organizzarsi da soli, un tempo di attesa del proprio
turno; c’è un luogo per pregare, uno per pranzare, uno per giocare a calcio e un altro per
correre …; apprendere e coltivare il senso della diversità dei luoghi e adeguarsi è segno di
intelligenza.
Educazione alle persone: anche il più piccolo va rispettato nei suoi tempi, a lui si dà del ‘tu’
mentre ad un adulto, volontario, si dà del ‘lei’.
Educazione alla preghiera: anche se molti dei ragazzi iscritti provengono da famiglie ‘fredde o
indifferenti’ alla tematica religiosa e alcuni ragazzi sono di un’altra religione, il nostro è un
ambiente cristiano e ci comporta conformemente ad esso. Ogni giorno si prega, mattina e sera,
e una volta alla settimana si celebra l’Eucarestia, senza costringere nessuno a parteciparvi
(vedi bambini musulmani).
Educazione alla socialità ossia a saper stare con gli altri, tutti gli altri. Dunque: i videogame si
lasciano a casa e il cellulare pure o si consegna e poi si ritira, si partecipa ai giochi di squadra
avendo come compagnia non solo gli ‘amici’ ma anche quelli meno simpatici.
Da ultimo: una considerazione circa gli animatori. Sono per lo più minorenni delle scuole
superiori e a loro viene affidato il ‘compito’ di gestire i bambini più piccoli. La responsabilità
non è loro ma di coloro che coordinano l’oratorio feriale e, in ultima analisi, del parroco. Va da
sé dunque che non si possa affidare questo compito a chiunque, solo per il fatto che abbia
terminato la terza media lo scorso anno. Occorre, da parte loro, mostrare di essere
minimamente affidabili, degni di fiducia ed esprimere una ragione valida che motivi la scelta di
fare ed essere animatore e da parte nostra è necessaria una conoscenza, seppur limitata, delle
persone a cui si affida l’impegnativo compito e ruolo d’animatore. Incaricare indistintamente
tutti, senza alcun criterio di scelta, ci pare essere una scelta avventata e rischiosa e … non
educativa per gli stessi interessati. Nella vita si cresce anche con dei NO motivati e
conquistando ciò che si desidera. ‘Il tutto è dovuto’ si scontra col realistico detto ‘ciò che è
regalato viene disprezzato’, generalmente.
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da ''InCammino Insieme'' n. 24 del 15 giugno 2025
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giugno 2025 pg. 41957 - gr.24000 |
- invio alla redazione di segnalazioni su questa pagina - www.comunitasantiapostoli.it/par/dd/dd_250612_oratorio.asp |