Chiariamo i termini del titolo:
consigliere. Si tratta, appunto di consigliare, il che significa:
avere delle proposte da avanzare. Non si ‘va a sentire’ e nemmeno è sufficiente ‘fare delle domande’ ma ci si presenta con proposte di soluzione e/o di attività,
liberi dalla pretesa che vengano accolte per forza di cose ma disposti aconfrontarsi con gli altri per addivenire ad una scelta comune.
vita comunitaria allegra e serena, dominata da un clima famigliare ed aperta e accogliente;
Pastorale. La preoccupazione fondamentale, ciò che ci muove è l’annuncio del
Vangelo e la trasmissione della fede alle nuove generazioni e la testimonianza
da cristiani a chi è lontano dal Vangelo di Gesù e dalla Chiesa.
Dunque va superato il ‘l’abbiamo sempre fatto così, siamo abituati in tal modo,
questo l’ho sempre fatto io…’. La logica è ben altra: come porci per essere oggi
testimoni credibili? Cosa fare perché la fede in Gesù sia ancora attraente? Cosa
dire per far risplendere la bellezza della fede cristiana?
parrocchiale. Da qualche anno è preferibile dire ‘della comunità pastorale’
anche se le due realtà parrocchiali restano autonome economicamente e
faticano ad integrarsi. Ne riparleremo.
Per ora mi limito a far osservare l’orizzonte ‘mentale’: l’attenzione va posta a
tutta la realtà, non solo religiosa ma pure civile e sociale e ciò supera di molto i
confini del gruppo a cui si appartiene. Non si rappresenta un gruppo, più o
meno numeroso, si è presenti come membri di una comunità cristiana e
cittadini.
N.b.: essendo in periodi di elezioni anche comunali si far notare che sono
incompatibili con il compito di consigliere parrocchiale alcuni incarichi politici e
amministrativi.
>>>Chi volesse collaborare nella commissione per il rinnovo del Consiglio
Pastorale della Comunità Pastorale fornisca avviso al Parroco<<<
|