Parrocchia San Pietro apostolo in San Pietro all'Olmo
Parrocchia Santi Giacomo e Filippo in Cornaredo
Madonna del Pilar



 
Virgen del Pilar
(Nuestra Señora del Pilar)
12 ottobre

Diciamo subito che "Pilar" non è un luogo (come Lourdes, Fatima, Banneux, ecc.) e nemmeno è un titolo (come Guadalupe); in spagnolo infatti la parola pilar significa semplicemente pilastro, e quello di Saragozza, in Aragona (Spagna) è proprio un pilastro, ma del tutto particolare.
Tradizione vuole che l'apostolo Giacomo, molto deluso per i miseri risultati della sua predicazione in quella regione, abbia avuto la prodigiosa visione della Vergine Maria in "bilocazione" (sì perché Maria era ancora in vita, a Gerusalemme), mentre lui si trovava a pregare sulla riva del fiume Ebro, presso la città di Caesaraugusta (l'odierna Saragozza, in Spagna). Era il 2 gennaio dell'anno 40.
Stiamo parlando di San Giacomo c.d. "il maggiore" (figlio di Zebedeo), cioè non di quel San Giacomo cui è intitolata (con San Filippo) la chiesa di Cornaredo; quest'ultimo è solitamente detto "il minore" (figlio di Alfeo) ed è normalmente ricordato assieme a San Filippo, come appunto nel titolo della chiesa di Cornaredo.
Quando Maria apparve a San Giacomo per rincuorarlo poggiava i piedi su una piccola colonna di diaspro portata dagli angeli; un pilar, appunto, che Maria disse di lasciare come Suo ricordo, perché rimanesse sempre in quel luogo.
La storia dell'Apparizione "del Pilar" è tutta qui, senza documentazione coeva, ma che attesta quantomeno la presenza di Giacomo in quella zona in quel periodo; la storia è quindi interamente affidata alla tradizione - peraltro solidissima - semmai "rinforzata" da alcuni mistici, come la venerabile Maria d’Agreda e Anna Caterina Emmerick, che ebbero a confermare l'antica narrazione attraverso le loro visioni e rivelazioni.
Tradizione vuole anche che la primitiva cappella sorta in quel luogo sia stata costruita proprio da San Giacomo e dai suoi pochi discepoli che però da quel momento cominciarono ad aumentare velocemente di numero, tanto che già San Paolo ci parla dell'esistenza di una Chiesa in Spagna (Rm 15, 24). Certo è che la presenza in quel luogo di una chiesa "Sancta Maria intra muros" è documentata sin da prima della conquista musulmana della Spagna (roba dell'anno 711, cioè di mille­trecento­tredici anni fa) così come è documentato che nel 1294, ormai terminato il dominio musulmano in quella parte di Spagna, una chiesa intitolata "Santa Maria del Pilar" venne restaurata ed ampliata (il che significa che c'era da un bel po').
Fu poi con l'unificazione del Regno di Spagna, sotto Ferdinando di Aragona e Isabella di Castiglia (los Reyes Católicos) che il culto della "Madonna del Pilar" si affermò in campo nazionale e con la scoperta dell’America raggiunse anche il Nuovo Mondo. Era ormai il 1492.
Ferdinando e Isabella sono i sovrani che finanziarono la spedizione delle tre famose caravelle (che poi erano due, più una "nave") di Cristoforo Colombo.
Il pilar è ora ricoperto di bronzo e argento, ed è sempre presente dopo mille­novecento­ottanta­quattro anni malgrado le persecuzioni dell'imperatore romano Diocleziano, l'invasione dei Visigoti, l'eresia ariana, la lunga dominazione musulmana (che pose pesanti restrizioni ma non distrusse), l'esercito napoleonico con il suo carico rivoluzionario antireligioso; sul pilar è posta una piccola statua di legno dorato della Madonna, risalente al 1438.
Come già accennato, poco si sa della storia del Santuario nei primi secoli. Solo dopo la fine del dominio mussulmano ad opera del giovane re Alfonso I il Battagliero (1118) si hanno notizie certe della ricostruzione di un grande tempio come "chiesa della gloriosa Vergine Maria, prevalente e antecedente su tutte per la sua antica e beata reputazione di santità e dignità".
Il Santuario oggi
L'attuale grandioso Santuario, lungo 130 metri, è stato costruito a partire dal 1681. Dispone di una grande cupola centrale e altre dieci più piccole; i campanili sono quattro, ai quattro angoli. Al suo interno è stata costruita (anni 1750/1765) la Santa Cappella, che custodisce il Pilar con la statua della Madonna; quest'ultimo è sistemato lungo un muro perimetrale della Cappella stessa in modo che la parte posteriore si affacci al suo esterno e possa essere sfiorato dai fedeli.
 
a sinistra: a Santa Cappella (il pilar e la Vergine sono verso destra)
a destra: primo piamo del pilar con la statua della Vergine
Fra le vicissitudini nella lunga storia della chiesa e del Pilar corre l'obbligo di citare un episodio piuttosto vicino a noi (appena oltre ­ottan­totto anni fa), occorso durante la guerra civile spagnola. Alle tre del mattino del 3 agosto 1936 un trimotore repubblicano a bassissima quota sganciò quattro bombe proprio su quella parte di santuario dove si trova il pilar con la statua della Madonna, con l'evidente intento di distruggere entrambi.
Eravamo nel periodo nel quale la fazione repubblicana si era maggiormente scatenata in odio anticristiano, con distruzione di innumerevoli chiese e uccisione di quasi settemila religiosi (fra i quali 13 vescovi) e diverse migliaia di laici.
Due delle bombe penetrarono in quella parte della chiesa e una si conficcò sul selciato davanti alla facciata in prossimità della Santa Cappella; la quarta cadde nell'adiacente fiume Ebro. Nessuna delle quattro bombe esplose. Quando furono poi rimosse fu accertato che tutte e quattro erano in perfetta efficienza, sicché si vuole attribuire la mancata esplosione degli ordigni ad un intervento miracoloso.
   
la bomba caduta sul piazzale, ancora conficcata nel selciato (a sinistra, in una foto d'epoca) e la lapide che ora ne segna il punto di caduta (a destra)
al centro le due bombe cadute nel Santuario conservate oggi, ora inoffensive
I danni più gravi furono sofferti dalla cornice dorata di un grande dipinto di Francisco Goya (anche se non ci fu esplosione ci fu una bella botta contro le strutture).
Le due bombe che avevano colpito il bersaglio, rese inoffensive, sono ora custodite all'interno del Santuario, mentre sul sagrato è stata sistemata una lapide a forma di croce (come a forma di croce era stata la buca scavata dalla bomba) a ricordo dell'evento.



I miracoli che vengono attributi alla Virgen del Pilar sono numerosi; qui ne vogliamo citare uno, un po' particolare.
Correva l'anno 1637; in Spagna il giovane Miguel Juan Pellicer, mentre lavorava nei campi dello zio, cadde sotto un carro che gli ruppe una gamba. Dopo le prime cure in loco, decise di andare a Saragozza per poter fare visita alla Virgen del Pilar della quale era devoto, ma il viaggio era stato parecchio lungo, sicché quando finalmente arrivò all'ospedale di laggiù, la gamba era ormai in cancrena, tanto da mettere in pericolo la vita stessa del giovane; sicché fu amputata e poi sepolta secondo l'uso del tempo.
Con un gamba di legno e le stampelle, Miguel non riusciva più a lavorare e si affidò alla carità della gente presso il Santuario del Pilar. Prese l'abitudine di bagnare il suo moncherino con l'olio delle lampade del Santuario.
Fu la madre che - qualche tempo dopo, mentre il giovane dormiva - vide "due" piedi, non uno, sotto la coperta; e infatti la famosa gamba era di nuovo lì, dov'era stata prima. Lui disse poi che stava sognando di ungersi, come tante volte aveva fatto.
Ed ecco il particolare di questo evento (già di per sé miracoloso); la "nuova" gamba era quella "vecchia", tornata al suo posto con tanto di cicatrici precedenti al famoso incidente; infatti durante il lungo "processo" presieduto dall'Arcivescovo di Saragozza fu accertato che nel cimitero del­l'ospe­dale la gamba sepolta a suo tempo non c'era più. Tornata al suo posto.


Oggi, ma da sempre, a Saragozza il 12 ottobre è festa grande, dove il sacro e il profano si mischiano; e non manca tanta tradizione. Si comincia il fine settimana che precede il 12 ottobre e si va avanti fino alla domenica successiva (11 giorni); naturalmente il momento clou è il 12.
Il programma propone rappresentazioni teatrali, concerti, attività per bambini (marionette, pagliacci, maghi...), spettacoli, danze, corride, mostre dell’artigianato, musica di ogni genere (dal folk regionale al pop-rock, senza dimenticare quella elettronica del Festival della Musica Indipendente) e molti altri eventi. Non possono mancare i fuochi d’artificio, la tradizionale parata di Giganti e Testoni, gare sportive e mostre. I circoli dei vari quartieri (peñas) hanno un ruolo di primo piano in queste feste, che hanno inizio con un pregón (discorso di apertura) presso il Municipio.
Il giorno più importante è naturalmente il 12 ottobre, festa della Madonna del Pilar, patrona della città. Sin dalle prime ore del mattino si svolge l’Offerta dei Fiori: migliaia di persone provenienti da tutto il mondo e vestite con i loro costumi tipici raggiungono la piazza del Pilar per depositare davanti alla Madonna milioni di fiori. Il 13 ottobre si tiene invece l’Offerta dei Frutti. Al tramonto prende il via il Rosario di Cristallo, una processione con carri e lanterne di cristallo che percorre le strade di Saragozza.
Si diceva "Patrona della città"; ma anche della Hispanidad cioè della "gente spagnola" la cui festa è da secoli il 12 ottobre (giorno della scoperta dell'America, considerato per la Spagna - ma non solo - un evento di grande portata economica oltre che linguistica e culturale); per un certo periodo si è parlato di "Dia de la Hispanidad", nome abbandonato nel 1987 perché il termine non suonasse come "razza". Ora si dice "Fiesta Nacional Española". Ma - con un nome o con l'altro - il 12 di ottobre da quelle parti non si tocca.
E Pilar è nome di donna assai diffuso nei Paesi di cultura spagnola.

       
alcuni degli ornamenti che vengono spesso posti sulla parte superiore del pilar


Alcune altre apparizioni  meno note o per le quali è vivo soprattutto un culto locale (con ricorrenza appena trascorsa o che cadrà nei prossimi sei mesi).
  • Gallivaggio (Sondrio): 10 ottobre 1492 - la Madonna appare a due ragazzine che stavano raccogliendo castagne in un bosco della Val San Giacomo (verso il passo dello Spluga): chiede in particolare che venga santificata la domenica, a partire dal sabato pomeriggio. In quel luogo ora sorge il Santuario di Gallivaggio, intitolato all'Apparizione di Maria Vergine. (nei prossimi giorni ricorre il 532° anniversario)
  • Parigi: 27 novembre 1830 - per la terza volta la Madonna appare a Caterina Labouré, ventiquattrenne novizia delle "Figlie della Carità"; si tratta dell'evento più noto perché Maria fornisce a Caterina le immagini che una voce interiore le dice di utilizzare per il conio della "medaglia miracolosa".
  • Kibeho (Rwanda): 28 novembre 1981 - con le parole "Ndi Nyina Wa Jambo" (Io sono la Madre del Verbo) la Madonna si presenta a Alphonsine Mumureke, studentessa sedicenne di un collegio tenuto da tre suore a Kibeho (Rwuanda); è la prima Apparizione in Africa, seguita anche da diverse altre nello stesso luogo ad altre studentesse diffidenti. In quel luogo ora sorge il Santuario di Nostra Signora del Dolore, consacrato il 31 maggio 2003.
  • Beauring (Belgio): 29 novembre 1932 - la Madonna appare a cinque ragazzini per la prima di una serie di ben 33 apparizioni, ultima delle quali il 3 gennaio 1933. In quel luogo ora sorge la Basilica di Nostra Signora dal Cuore d’oro.
  • Milano: 30 dicembre 1485 - durante la Messa, l’effige della Madonna col Bambino (fatta realizzare da Sant’Ambrogio in una piccola edicola nei pressi della Basilica di San Celso), sembra ravvivarsi: Maria scosta il velo che copriva l’immagine e presenta agli astanti il Bambino Gesù. Termina la peste e così, riconoscenti verso la madre di Dio, i Milanesi costruiscono il Santuario di Santa Maria dei Miracoli presso San Celso che vediamo oggi in corso Italia.
  • Monte Berico, presso Vicenza; 7 marzo 1426 - la Madonna appare ad una donna di Sovizzo, Vinceza Pasini, mentre sta portanto il pranzo al marito nei campi. Una seconda apparizione sarà il 1° agosto 1428. La Madonna chiede la costruzione di una cappella in quel luogo; le cronache del tempo raccontano che, appena treminata la costruzione, terminò anche l'epidemia di peste che devastava la zona in quel periodo.
  • Castelpetroso (Isernia): 22 marzo 1888 - la Madonna si manifesta ad una donna, Fabiana Cicchino (chiamata Bibiana), che stava cercando una sua pecora smarrita; la Madonna appare in una luce smagliante in un anfratto della roccia inginocchiata vicino al Figlio morto (alcuni giorni dopo si manifesterà ad altri). Ora non lontano da quel luogo sorge il Santuario di Maria Santissima Addolorata.

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    agosto 2016  (pag. 3141) - invio alla redazione di segnalazioni su questa pagina -
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