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Natività
della Beata Vergine Maria
festa: 8 settembre
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In Terra Santa - Cronaca dalla "Custodia Terrae Sanctae" (i Francescani). [vedi (sito della ''Custodia'')] |
La celebrazione della Natività di Maria, come le principali festività mariane, è di origine orientale. In Occidente fu istituita nel VII secolo da papa Sergio I, che infatti era di famiglia originaria di Antiochia di Siria, benché nato
a Palermo.
Sergio I "importò" in Occidente anche la celebrazione della
Dormizione (poi mutata in Assunzione, il 15 agosto). In quell'epoca
le altre due feste mariane erano la Purificazione (ora mutata in
Presentazione del Signore e celebrata il 2 febbraio) e l'Annunciazione
(25 marzo, che però è più corretto considerare come "Festa del Signore").
La datazione iniziale della celebrazione si fa risalire alla consacrazione della chiesa dedicata a Sant'Anna, la madre di Maria,
a Gerusalemme (vedi foto più avanti).
Ciò che è da sottolineare è la quasi unicità della celebrazione della nascita terrena, della "venuta al mondo" e non della "nascita al cielo", cioè della morte terrena; la Chiesa riserva questa attenzione particolare solo alla Beata Vergine Maria e, unico fra i Santi, a Giovanni Battista (oltre naturalmente al Natale di Gesù).
Maria è stata scelta dal Signore per diventare la Madre di Gesù Cristo, il Dio fatto Uomo. Era inevitabile che per la Chiesa la persona e l'esistenza di Maria fossero improntate a questa chiamata eccezionale e che quindi noi guardiamo alla
Sua nascita con grande venerazione, anche se la data effettiva di questo evento non ci è nota.
Per le notizie "storiche" sulla nascita di Maria dobbiamo infatti affidarci ai vangeli apocrifi perché i testi biblici canonici non ne parlano.
I genitori furono Anna e Gioacchino (Santi, ricordati il 26 luglio)
[vedi ]; Gioacchino era un uomo virtuoso e ricco, della tribù di Giuda e della stirpe di Davide. Dalla loro unione non nacquero figli per molti anni a causa della sterilità di lui, cosa che gli costò
grande umiliazione tanto che si ritirò nel deserto.
Ne tornò perché - come si racconta - un angelo apparve ad Anna
preavvisandole la gravidanza ed apparve a Gioacchino che tornò a Gerusalemme. I due sposi si incontrarono alla Porta Aurea
(che però si chiamava Porta Bella e non era esattamente dove si
trova ora, murata; l'appellativo di "aurea" in realtà deriva dalla storpiatura del termine greco Oraia-Ωραια=bella).
(sopra a destra: Giotto, L'incontro di Anna e Gioacchino alla Porta Aurea,
Padova, Cappella degli Scrovegni)
Secondo la tradizione la casa di Anna e Gioacchino - dove Maria nacque e crebbe - si trovava a Gerusalemme vicino alla Porta dei Leoni,
presso la piscina di Bethesda (o piscina Probatica). Ora vi sorge la chiesa dedicata a Sant'Anna.
La piscina è il luogo ove Gesù guarì il paralitico dicendogli "Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina" (ce
lo racconta l'evangelista Giovanni - Gv 5,1-17).
Il nome Probatica deriva dal termine greco probatiké ("delle
pecore"), nome attribuito da taluno alla Porta dei Leoni.
Questa è anche chiamata Porta di Santo Stefano (perché il Santo fu lapidato nei pressi [vedi ]); in arabo si chiama Báb Sitti Maryam ("porta di nostra signora Maria") proprio per la vicinanza della casa di Maria (che è citata anche dalle scritture mussulmane in quanto madre di Gesù, che considerano un loro profeta). La storia del luogo è piuttosto tribolata, come del resto per molti di quei luoghi. Sui resti della piscina l'imperatore Adriano fece costruire nuovi bagni pubblici e un tempio
che sembra fosse dedicato al dio pagano della medicina, Esculapio, sostituito
poi da una chiesa dedicata a Maria costruita dai Bizantini nel V secolo. Questa fu distrutta - con moltissime altre cose - dai Persiani del re Cosroe II che avevano invaso la Palestina nel 614. Dopo circa cinque secoli i Crociati riedificarono prima una piccola chiesa e finalmente l'attuale edificio (datato 1142, cioè questa chiesa ha ottocentoottantadue anni).
Tribolata anche la storia di questa costruzione, che, presa dal Sultano Saladino
(esattamente: Yusuf ibn Ayyub Salah al-Din) nel 1187, fu trasformata in scuola coranica e
infine restituita alla Cristianità dal Sultano turco Abd-ul-Medjid che la donò alla Francia quando il suo esercito entrò in
Sebastopoli l'8 settembre 1855 durante la guerra di Crimea, come
ringraziamento per l'aiuto ricevuto dai Francesi. E francese è tutt'ora (dei Padri Bianchi).
La chiesa di Gerusalemme intitolata a Sant'Anna e
la statua che la raffigura insieme a Maria Bambina (all'interno della stessa chiesa) La cripta della chiesa è costruita su antiche grotte in una delle quali si ritiene di aver localizzato il luogo ove sorgeva la casa di Anna, Gioacchino
e della loro figlia Maria.
(Questi luoghi sono stati una tappa del pellegrinaggio delle nostre Parrocchie del 2018
[ vedi ])
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Fra le chiese dedicate alla Natività di Maria ricordiamo la
Basilica di Superga, e anche il nostro Duomo, che è intitolato a Maria
Nascente.
Nel corso dell'anno liturgico cattolico sono molto numerose
le solennità, feste e memorie dedicate alla Beata Vergine Maria; molte
sono locali, o comunque limitate territorialmente perché legate a
qualche evento o a qualcuna delle numerose Apparizioni (anche se non
tutte sono riconosciute).
Superga
In passato è esistita anche una
Ottava, cioè una celebrazione
lunga otto giorni, ora soppressa. Era accaduto nel 1245 quando, durante
il primo Concilio di Lione, papa Innocenzo IV compì il voto suo e dei
Cardinali pronunciato nel periodo succeduto alla morte di Celestino IV
quando le beghe con l'imperatore Federico II ritardarono di quasi venti
mesi l'elezione del nuovo Pontefice, che fu appunto Innocenzo IV,
eletto poi all'unanimità dal Sacro Collegio riunito ad Anagni (Frosinone).
Forse noi facciamo fatica ad immaginare simili "beghe" con i vari potentati, ma per moltissimo tempo sono state una realtà
alla quale era difficile sottrarsi. Per un divieto rigoroso alle ingerenze esterne occorrerà
attendere Pio X (Santo) che il 25 dicembre 1904 pubblicherà la
costituzione apostolica Vacante Sede
Apostolica che prevederà la scomunica per chi sgarra (roba recente: solo centoventi anni fa).
A Milano ha sede un "Istituto delle Suore di
Maria Bambina"; in realtà dal 1950 l'Istituo ha mutato il nome in "Suore di Carità delle Sante Bartolomea Capitanio e Vincenza Gerosa",
ma la vecchia denominazione resiste ancora, eccome. Sorto a Lovere (lago
d'Iseo) nel
1832 per assistenza ospedaliera, l'istituto ha ora la sede generalizia a
Milano in via Santa Sofia dove si trova il piccolo Santuario di Maria Bambina, consacrato nel 1953 dal card. Schuster dopo la distruzione del precedente sotto un bombardamento di dieci anni prima (il simulacro cui si accenna sotto era stato trasferito a Maggianico di Lecco).
La denominazione attuale comprende il nome delle due fondatrici, canonizzate da Pio XII il 18 maggio 1950. Lo stesso 18 maggio vengono
entrambe ricordate dalla Chiesa Ambrosiana (altrove in due giorni diversi).
Nel Santuario si conserva un simulacro di Maria Bambina, realizzato
in cera nel 1735 da una suora francescana di Todi (Suor Chiara Isabella Fornari) e, dopo varie vicissitudini,
affidato alle "suore della Carità" che già operavano presso l'ospedale
Ciceri di Milano. Gli vengono attribuiti diversi miracoli, il primo dei
quali il 9 settembre 1884 (guarigione della giovane postulante Giulia
Macario) il che comportò una crescente devozione (e una certa diffusione
del nome Bambina).
Nel 1904 suor Angela Ghezzi (Superiora in quel momento) ottenne dalla Santa Sede il permesso di incoronare il miracoloso simulacro, con una cerimonia celebrata il 31 maggio di quell'anno dal card. Ferrari (il beato Arcivescovo che nel 1907 ha consacrato la chiesa di Cornaredo).
L'Ospedale Ciceri (o Fatebenesorelle, dalla parti di Porta Nuova) è poi stato assorbito dall'ente ospedaliero Fatebenefratelli.
Nel santuario il 9 settembre di ogni anno si festeggia l'anniversario del primo miracolo.
Il Santuario di via Santa Sofia e il simulacro di Maria Bambina che vi si custodisce
il Papa San Giovanni Paolo II in visita al Santuario nel novembre 1984.
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Accanto al titolo: icona raffigurante Anna, Gioacchino e
Maria Bambina.
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agosto 2021 (pag. 3130) |
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gr. 3727 |