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Ascensione
di Nostro Signore Gesù Cristo
solennità
- quarantesimo giorno del tempo Pasquale -
quest'anno è stata giovedì 9 maggio (nel rito romano: domenica 12 maggio) nel 2025 sarà giovedì 29 maggio (nel rito romano: domenica 1 giugno) |
Terra Santa - In questa pagina ci si sofferma su uno dei luoghi più significativi nella Terra di Gesù e ci è venuto di ripensare all'ultimo pellegrinaggio che le nostre Parrocchie hanno compiuto all’inizio del 2018 (anche se in realtà l'Edicola dell'Ascensione fu solo sfiorata); ne riproponiamo il "fotoracconto" che fu realizzato all’epoca, con la speranza di poter ripetere presto quella bella esperienza. Lo riproponiamo soprattutto perché quando questo succederà, cioè quando potremo tornare laggiù, sarà il segno che nella Terra di Gesù sarà finalmente tornata un po' di pace. La nostra è una preghiera. |
Nella liturgia si narra l’episodio dell’ultimo
distacco del Signore Gesù dai suoi discepoli; ma non si tratta di un abbandono, perché Egli rimane per sempre
con loro - con noi - in una forma nuova.
San Bernardo di Chiaravalle
spiega che l’ascensione al cielo di Gesù si compie in tre gradi: “il
primo è la gloria della risurrezione, il secondo il potere di giudicare
e il terzo sedersi alla destra del Padre” (Sermo de Ascensione Domini,
60, 2: Sancti Bernardi Opera, t. VI, 1, 291, 20-21). Tale evento è
preceduto dalla benedizione dei discepoli, che li prepara a ricevere il
dono dello Spirito Santo, affinché la salvezza sia proclamata ovunque.
Gesù stesso dice loro: "Di questo voi siete testimoni. Ed ecco, io mando
su di voi colui che il Padre mio ha promesso” (Lc 24,47-49). Il
Signore attira lo sguardo degli Apostoli - il nostro sguardo - verso il
Cielo per indicare loro come percorrere la strada del bene durante la
vita terrena.
Egli, tuttavia, rimane nella trama della storia umana, è
vicino a ciascuno di noi e guida il nostro cammino cristiano: è compagno
dei perseguitati a causa della fede, è nel cuore di quanti sono
emarginati, è presente in coloro a cui è negato il diritto alla vita.
Possiamo ascoltare, vedere e toccare il Signore Gesù nella Chiesa,
specialmente mediante la parola e i sacramenti.
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La solennità dell'Ascensione è antichissima. La prima
notizia conosciuta ci viene fornita da Eusebio, vescovo di Cesarea Marittima (oggi nello Stato d'Israele, sul mare, per lungo tempo più importante di Gerusalemme stessa) e autore
di una storia ecclesiastica all'inizio del IV secolo. Quaranta giorni dalla
Pasqua (domenica di Pasqua compresa, quest'anno il 31 marzo, nel 2025 il 20 aprile) significa che la solennità cade di
giovedì; in Italia in seguito ad un accordo con lo Stato (che intendeva
ridurre le festività - cfr legge 5 marzo 1977 n° 54) la Conferenza
Episcopale ha fissato la celebrazione alla domenica successiva. Solo nella
Chiesa Ambrosiana, con l'entrata in vigore dell'attuale Lezionario (novembre
2008) la celebrazione è riportata al giovedì, ma senza essere "giorno di
precetto" com'era prima.
Le feste di precetto stabilite dal Codice di Diritto Canonico (canone 1246) sono dieci:
Immacolata, Natale, Circoncisione, Epifania, Ascensione, Corpus Domini, San
Giuseppe, Santi Pietro e Paolo, Assunzione e Ognissanti ma le Conferenze
Episcopali hanno una certa autonomia concessa dal Codice stesso: la Conferenza italiana ha spostato
alla domenica il precetto per le solennità dell'Ascensione e del
Corpus Domini e sospeso il precetto per le solennità di San Giuseppe e dei Santi Pietro e Paolo.
In altri Stati vi sono alcune differenze.
In breve: da noi celebrazione dell'Ascensione il giovedì ma non precetto. Ascensione di Pietro Perugino - olio su tavola presso il Musée des Beaux-Arts di Lione.
(scomparto centrale dello smembrato Polittico di San Pietro) Una nostra tradizione vuole che nel corso del pontificale celebrato in Duomo il Cero Pasquale venga elevato in alto, fino alla sommità del tiburio.
Betania (citata all'inizio) si trova pochi chilometri a est di Gerusalemme, poco oltre il Monte degli Ulivi. Oggi è sotto il controllo dello "Stato di Palestina" e si chiama al-Azariyeh, che significa "luogo di Lazzaro"; infatti era lì che abitava Lazzaro con le sorelle Maria e Marta.
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in Terra Santa
Il luogo nell'Ascensione non viene citato esplicitamente nelle Scritture, tuttavia
per tradizione si ritiene essere sul Monte degli Ulivi, perché negli Atti
degli Apostoli si legge "ritornarono a Gerusalemme dal monte detto degli
Ulivi, che è vicino a Gerusalemme quanto il cammino permesso in un sabato"
(At 1,12).
l'Ascensione in un mosaico nella Basilica della Natività, a Betlemme (immagine parziale) |
Venezia e la "Sensa"
A sinistra: Francesco Guardi, Partenza del Bucintoro per san Nicolò di Lido il giorno dell'Ascensione, olio su tela (1785/1780), Museo del Louvre, Parigi
a destra: Canaletto (Antonio Canal), Il Bucintoro al molo nel giorno dell'Ascensione, olio su tela (170ca.), Pinacoteca Giovanni e Maria Agnelli, Torino (il Bucintoro era la particolare "barca" utilizzata dal Doge per lo Sposalizio del Mare) |
aprile 2013 (pag. 3118) |
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