Comunità Pastorale Santi Apostoli
Parrocchia Santi Giacomo e Filippo di Cornaredo - I nostri Parroci




la nostra Parrocchia
i Parroci
 

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In Terra Santa - Cronaca da Gerusalemme ("Custodia di Terra Santa"). [vedi (sito Terra Santa)]

È corretto parlare di Parrocchia e di Parroco solo dopo la conclusione del Concilio di Trento (il 4 dicembre 1563) per il quale molto aveva lavorato San Carlo Borromeo che subito dopo, divenuto Arcivescovo di Milano, mise mano alla riorganizzazione (ma forse sarebbe meglio dire "organizzazione") della Diocesi, all'epoca ancora più grande di come è ora. Ma se di quanto c'era in paese prima del Concilio sappiamo pochissimo, anche dopo l'inizio della "storia ufficiale della Parrocchia" le notizie che abbiamo sono piene di lacune.
don Agostino Magni - Sappiamo per certo che entrò in Parrocchia il 15 luglio 1565 ma curiosamente non sappiamo esattamente fino a quando rimase; forse fino al 1590 ma una traccia certa l'abbiamo solo fino al 22 ottobre 1589. Don Agostino fu anche il primo a ricevere la visita pastorale dell'Arcivescovo di Milano (che all'epoca era San Carlo), il 28 aprile 1570. Gli abitanti erano meno di 800 (Sampietrini compresi).
don Ludovico Magni -  Forse parente del predecessore (che era suo zio?), fece il suo ingresso in Parrocchia nel 1595. Non ne sappiamo di più, ma è sicuramente sotto di lui che la nostra Parrocchia cessò di far parte della Pieve di Nerviano (Santo Stefano) e divenne parte della Pieve di Rho (San Vittore) [la pieve era una circoscrizione ecclesiastica].
don Andrea Gatti - Curato dal 1630 fino a non oltre il 1634; è tutto quelle che sappiamo di lui.
don Francesco Colombo - Parroco da noi dal 1634.
don Carlo Abbiate - Nominato nel 1646 rimase in carica fino al 28 settembre 1650, giorno della sua morte (all'epoca la nomina a vita era cosa consueta).
don Dionigi Vailate - Rimasto ben 52 anni, dal 1651 al 24 ottobre 1703.
don Carlo Campione - Parroco dal 1704 al 18 dicembre1733, cioè 29 anni.
don Francesco Sola - Presente sedici anni, dal 1734 al 29 aprile 1750, dopodiché fu assegnato ad altra Parrocchia (ma non sappiamo quale).
don Pietro Maestri - Parroco dal 1750 al 9 giugno 1771, cioè 21 anni. In quel tempo erano attive in Parrocchia le Confraternite del Santissimo Sacramento, del Santissimo Rosario e della Santa Croce.
don Gaspare Marzorati - Nove anni, dal 1771 a metà 1780.
don Francesco Luca - Curato dal 1780 al 1790 dopodiché lasciò la nostra Parrocchia per un'altra (e non sappiamo quale).
don Giambattista Ceppi - Breve permanenza, dal 1790 dal 1796, prima di essere destinato ad altra sede. È nel 1792 che i Sampietrini inoltrarono all'Arcivescovo la prima petizione per ottenere una loro Parrocchia autonoma da Cornaredo.
don Gian Battista Marzorati - Guidò la Parrocchia per ben 45 anni, dal 1796 fino alla sua morte, il 22 marzo 1841. I Parrocchiani erano circa 2000, ivi compresi i Sampietrini che ancora non avevano una loro Parrocchia alla costituzione della quale don Marzorati si oppose con decisione. Nel 1815 Pio VII aveva concesso alla Parrocchia di celebrare la Via Crucis, benedetta da Padre Gian Girolamo Morandi. Nel 1836 gli abitanti superarono la soglia dei 2000 (comprendendo San Pietro).
don Antonio Songa - Altra breve permanenza, dal 1843 al 17 novembre 1847; don Songa seguì un periodo di due anni di "sede vacante" e fu proprio nel 1843 che "si consumò" il distacco di San Pietro all'Olmo (con circa 800 parrocchiani) con sede nella chiesa del Rosario, meglio nota a noi come Chiesa vecchia (decreto dell'Arcivescovo Karl Kajetan von Gaisruck in data 22 luglio).
don Giuseppe Gambarini - Parroco dal 1848 per 24 anni, fino alla morte (1 marzo 1872); è sotto di lui che venne edificata la nostra chiesa, all'epoca ben diversa da come la vediamo noi. La chiesa fu benedetta dal Prevosto di Sant'Ambrogio, Francesco Maria Rossi, il 4 ottobre 1863 e con ciò aperta al culto.
don Gaetano Sperati - Arrivato prete novello nel 1859 come coadiutore di don Gambarini, divenne poi Parroco nel 1875 e rimase fino alla morte, avvenuta nel 1921, dopo ben 62 anni dal suo arrivo in paese. Era dunque lui il Parroco all'epoca della consacrazione della chiesa (9 novembre 1906, presieduta dall'Arcivescovo Andrea Carlo Ferrari, Beato). Legato a lui anche il primo oratorio "maschile" del paese, sorto in via Roma, dove ora si trova la Casa Maria Immacolata, ed intitolato a san Gaetano. Don Gaetano è sepolto nel cimitero di Cornaredo.
don Alessandro Marchesi - Rimase al suo posto circa 15 anni dal 1921 fino al 3 luglio 1936 quando rinunciò all'incarico. Proveniva dagli Oblati di Rho. In quel periodo venne edificata la chiesa di Santa Croce, a Cascina Croce (benedetta e aperta al culto il 23 settembre 1934).
don Carlo Cozzi - Dal 1936 don Cozzi rimase in Parrocchia fino alla metà del 1972 (36 anni) quando fu collocato a riposo giusta le norme entrate in vigore poco tempo prima. Si spense a Cerro Maggiore, il suo paese, dove si era ritirato. Una traccia di Cerro è anche nella nostra chiesa: la statua della Madonna è una copia di quella del Santuario della Borretta di Cerro, e fu don Cozzi a farla realizzare, nel 1944. Da ricordare l'apertura dell'oratorio San Giovanni Bosco ("spinto" in particolare dal Coadiutore don Carlo Aresi al quale è intitolata la piazza davanti all'oratorio) e il restauro, a sue spese, della chiesetta di Sant'Apollinare, ormai divenuta proprietà della Parrocchia.
don Mario Colombo - Anche don Mario lasciò l'incarico e si ritirò a Cascina Croce per raggiunti limiti di età, dopo essere stato Parroco dal 1972 al 1996; morto il 3 novembre 2004, riposa nel cimitero di Cornaredo vicino a don Gaetano Sperati. È durante i 24 anni di sua permanenza in Parrocchia che è stato posto in opera l'attuale pavimento della chiesa e in via Roma è sorta la Casa Maria Immacolata, al posto di quello che restava del vecchio oratorio intitolato a San Gaetano.
don Albino Panzeri - Proveniente da Bernareggio entrò in Parrocchia nel 1996 (1° luglio) per rimanere Parroco fino al 2008, anno della sua morte (2 luglio). Alla sua iniziativa si deve l'avvio del grande lavoro di restauro della chiesa in vista del centenario della consacrazione, celebrato nel 2006 con l'intervento dell'Arcivescovo Dionigi Tettamanzi. Nel 2013 il Chomune di Cornaredo ha conferito a don Albino, alla memoria, il Corniolo d'Oro, riconoscimento riservato a chi, con la sua attività, a "dato lustro" al paese.
mons. Fabio Turba - Giunto in Parrocchia - proveniente da Asso - verso la fine del 2008  si è insediato ufficialmente il 9 novembre; con lui si sono conclusi i lavori di restauro della chiesa (con la sistemazione del nuovo altare, consacrato il 13 settembre 2009 dall'Arcivescovo Dionigi Tettamanzi). Nel 2011 è stata la chiesa di Santa Croce, a Cascina Croce, ad essere oggetto di manutenzione straordinaria e restauro, nel 2013 i pulpiti lignei (sec. XVIII) della parrocchiale, mentre nel 2015/2016 è stato recuperato l'organo (silenzioso da cinque decenni); infine nel 2021 è toccato al restauro conservativo della chiesetta di Sant'Apollinare. Nel 2013 è stato nominato responsabile della neonata Comunità Pastorale dei Santi Apostoli (con la Parrocchia di San Pietro all'Olmo) e nel novembre 2018 Decano di Rho. Ha lasciato la Comunità nel settembre 2022, per assumere la guida della Comunità Pastorale di Tradate.
don Danilo Dorini - Designato nel maggio 2022, proveniente dalla Comunità Cattolica Italiana di Francoforte sul Meno. Ha fatto il ingresso solenne in Parrocchia il 4 dicembre.


E prima? Qualche cenno possiamo pur farlo; cioè possiamo citare documenti con notizie di "beneficiati" di Cornaredo, così chiamati perché fruitori del "beneficio", cioè di taluni beni che consentivano il loro sostentamento sul posto.
La prima notizia di un sacerdote regolarmente presente a Cornaredo ci viene indirettamente; il suo nome risulta infatti in alcuni atti non pertinenti la sua attività ecclesiastica in senso stretto e solo per aver ospitato la stipula degli atti stessi nella sua casa o per essere contraente egli stesso.
Si tratta di tale Guillermus de Leventina che dal nome sembra essere proveniente dalla Svizzera (la val Leventina si trova nel Canton Ticino) e risulterebbe essere rimasto in paese quantomeno dal 1284 al 1298.
Nei documenti citati viene definito "beneficiato" (si parlerà di "parroco" solo qualche secolo dopo) di Sant'Ambrogio; ed in effetti così sembra che fosse intitolata la principale chiesa del paese, o quantomeno quella con annessa un'abitazione per il prete.
Che Guglielmo fosse arrivato dalla Svizzera stupisce di meno se si pensa che un tempo la diocesi di Milano comprendeva anche alcuni territori elvetici, tanto che alcune parrocchie del Canton Ticino conservano tuttora il rito ambrosiano.
Altri atti, anche questi non relativi all'attività ecclesiastica, ci riportano il nome di Angelinus de Lanfranconibus, di Johannes de Mongutio e di Franciscus de Varisio citati in contratti stipulati nel '500. Non ne sappiamo di più.

    @ Segreteria parrocchiale         @ Redazione    



giugno 2022
pg. 972
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